Immagina… a Braies, un Settembre

Immagina un Settembre meraviglioso, appena spruzzato da una goccia fredda, immagina la neve di Settembre che si pavoneggia al sole coi suoi ultimi tiepidi raggi prima dell’Autunno, immagina il Sole che illumina orizzonti lontani e dentro di noi… sì, all’interno del nostro armadio di speranze, sogni, desideri, aspettative, incontri, esperienze, il sole penetra con la sua luce che riverbera, accalora, geme di radiosa gioia.

Giovani stambecchi sulle vette delle Marmarole
Giovani stambecchi sulle vette delle Marmarole

Immagina Robi, Marcello, Max, Fede e Giulio il saggio, che parcheggiano a Braies e tra un laccio da annodare ed uno zaino da chiudere, i loro occhi piroettano intorno saltellando con lo sguardo da una croda all’altra fin su, la cima della Croda del Becco… Immagina uno specchio d’acqua, cuore pulsante di un bosco silente, nemesi dell’alto… Immagina ghiaioni e valloni che se ne scendono irregolari sino a lambirne le sponde. Immagina il gruppetto che se ne inerpica su e su per cenge e sentieri, circhi ed esposti passaggi. Nel viaggio, ricordi del tempo, arrugginiti ferri, marchingegni spezzati di teleferiche del ’15-‘18 ricordano che lì erano inverni da tregenda e la morte bianca aveva sepolto la bellezza di giovani visi più e più volte.

Immagina un altipiano deserto ed una parete rossa, una croda che se ne è uscita direttamente dalle leggende. Immagina poi dolci declivi, passi allineati lungo le malghe. Immagina il fischio acuto della marmotta e quel suo intercedere sospettoso tra i sassi e le mughe… immagina l’agilità del camoscio, principe dei dirupi, generale dei pascoli d’alta quota, esploratore delle cime e dei viàz… lui ti annusa, ti odora sul refolo del vento che lo sfiora e se ne corre veloce come la luce… quattro balzi è lontano, dall’alto, al sicuro, se ne compiace birichino.

Immagina il rifugio Biella, accogliente tetto conviviale (tra l’altro gestito da un cisonese!). Immagina una tavolata tra la confusione degli ultimi scampoli estivi di personalità le più strane, diverse, eterogenee. Spruzzata di umanità all’interno di pareti che sono una piccola luce sotto la volta celeste tra le praterie di roccia dei Fanes, Sennes, Braies. Immagina folletti vivaci e laboriosi che all’intercedere fioco delle lanterne se ne vanno tra stelle e luna, alpinisti del Creato a spargere polverine di briosa vivacità. Immagina un risveglio al canto del gallo (cedrone? forcello?) con grumi di scarponi che si incrociano, odore di caffè che si spande nell’aere.

Immagina la salita, breve ma faticosa, immagina la solidarietà tra escursionisti, la generosità di un saluto pittosto che il sorriso di una battuta. Immagina la Croda del Becco, cima strategica e panoramica…che da quella cima si spazia da Est a Ovest, da Sud a Nord e i paesi sembrano navicelle spaziali in una galassia verde. Immagina cotone sulle cime, arcobaleno tra le valli, mare su nel cielo… giù, sprofondato mille e più metri a strapiombo, l’incantevole lago che si riposa soave nella magia del bosco… trasparenze di ghiaccio… riflessioni di vita. Immagina fotoricordo di un momento, frammento d’esistenza archiviato su nastro di celluloide… avvolgi il nastro e segui il tempo, viandante! Immagina la discesa soddisfatti e al rifugio giri di birra, giri di patate saltate, giri di parole con Florian, parole in giro, prese in giro… giri di grappe.

Immagina il percorso lungo e tortuoso (forse più lungo?… forse le grappe…). Immagina il crepitio del fuoco davanti al camino acceso in un pomeriggio nevoso… immagina tutto ciò, rigira tra le mani alcune foto e… ricorda con le immagini… immagina…

Robi

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