MonvisOnTour

Monvis On Tour.

Il Logo di MonvisOnTour
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Ritorna l’estate e come di consueto per un gruppetto di baldi giovani ritorna il tempo di indossare zaini e scarponi e avventurarsi per i monti. Quest’anno però i nostri eroi hanno deciso di scoprire nuovi orizzonti: “giro del Monviso!” propone Robi…e la truppa nonostante qualche momento di incertezza per la lontananza del luogo e un po’ di nostalgia “dolomitica”, acconsente spensierata. Così la mattina (assonnata) del 30 luglio i “PiavePo” sono partiti dalla stazione di Conegliano per il “giro del Viso col sorriso”. Per la cronaca ricordo che al già consolidato gruppo esclusivamente maschile dei “Coglians” (e qui non mi dilungo in spiegazioni..), quest’anno si è aggiunto quello femminile delle “Fenommene”: insomma, un po’di rivalità ci vuole! Arrivati a Torino abbiamo proseguito per Pinerolo e poi per Torre Pellice; qui con navetta e furgone stile cow boys abbiamo raggiunto il rifugio Jervis, prima tappa della nostra scarpinata sulle montagne piemontesi. Il secondo giorno è stato apocalittico: partenza ore 9.30 dal Jervis, arrivo al Bagnour alle 22.15…quel martedì 31 luglio resterà nella mente di tutti noi, specialmente in quella di Martina (le vesciche ringraziano ancora per il divertimento)!! Ad ogni modo siamo giunti a destinazione tutti interi e abbiamo trovato un rifugio simpatico e accogliente. Ciò che più ci ha stremato in questi giorni sono stati i notevoli dislivelli da percorrere: salite verticali e discese perdifiato…un vero toccasana per piedi e ginocchia! Nonostante la fatica il gruppo non si è mai perso d’animo anzi, certe circostanze saldano le amicizie e così ogni piccolo gesto, dal passarsi la cioccolata al darsi la mano, ha contribuito a rendere la stanchezza più sopportabile. Dal Bagnour siamo arrivati all’Alpetto, rifugio che i nostri “Coglians” non scorderanno con facilità a causa di una cena decisamente scarsa rispetto ai loro stomaci capienti e a una notte trascorsa sul pavimento di una camera troppo piccola per tutti noi: la temperatura si è rivelata infernale e c’è chi per trovare sollievo e ossigeno ha cercato rifugio nel corridoio o ha dormicchiato nel bagno…Sopravvissuti anche a questa vicenda, zaini in spalla abbiamo ripreso il cammino gustandoci gli spettacoli offerti dalla natura, e purtroppo tra questi si è presentata anche la pioggia che ci ha accompagnato fino al Giacoletti, rifugio che ci ha ospitato per gli ultimi due giorni. Con la scusa della pioggia ne abbiamo approfittato per ristorarci un pochino e ci siamo permessi un pomeriggio di relax tra the caldi, chitarra, decoro di magliette e dediche-ricordo per i compagni di viaggio. La sera poi, essendo il 2 agosto la festa degli uomini, abbiamo festeggiato i nostri ‘machi’ coinvolgendo una bella compagnia di piemontesi doc e un simpatico gruppo di francesi…è stata proprio una gran serata! Il giorno dopo con molta calma abbiamo “conquistato” punta Venezia (3095 slm) dove alcuni di noi si sono dilettati ad arrampicare grazie a una provvidenziale corda da 60 metri che ha girato a turno negli zaini in attesa del momento giusto per essere sfoggiata. L’ultimo giorno salutando il Giacoletti ci siamo diretti al “Buco di Viso”, ma omai si era fatto tardi e la navetta aspettava al Pian del Re, così con una discesa rompigambe siamo giunti alle Sorgenti del Po sulla via del ritorno.

Questi giorni sono stati conditi da attimi dai sapori differenti: i due stambecchi fuori dal Giacoletti, il tuffo inatteso di Gabri in un gelido laghetto, le marmotte che ci spiavano curiose, i panini con l’insuperabile prosciutto di Gian, le riflessioni con la consegna di piccoli segni, le chiacchiere notturne con Livio e Roberto del Bagnour, i campanacci che risuonano nelle valli…E’ incredibilmente ricca di sorprese la vita, basta solo saper cogliere le occasioni giuste: queste esperienze di gruppo tra fatica, divertimento e condivisione ne sono una degna prova!

Antonella

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