Ruscelli d’ emozioni
scivolano dalle rughe del Viso
argentati serpenti che s’ intrufolano
dove noi non osiamo
oltre il Piano del Re.
Bianchi caroselli di stelle alpine
figlie vanitose di questo Viso
che or lascia abbronzare
la sua pelle marrone,
ora la vela sotto una corona
di nuvole improvvise.
Con gambe di stambecco
vorrei trovar la via
dove fermarsi è mettere le ali,
danzar come scoiattolo sui cembri
con fini virtuosismi
da poesie provenzali.
Quell’ intenso profumo di resina
in eterei mattini
è la lode che canto da lontano
or che dal Po al Piave
son tornati pallidi i nostri visi
come i monti fieri da cui veniamo.
Federico Da Dalt
” Monvisontour “, agosto 2007