Un silenzio incantato amplifica il mio respiro e il crepitìo della neve che cede appena sotto le ciaspe. Passo dove polvere minuta dai rami si sparge vaporosa nell’aria, mentre qua e là una goccia di neve raccolta s’ingrossa e dai rami si schianta grassoccia sul capo. In lontananza invece l’aria per nulla intiepidita dal sole riporta dalle cime vicine continui rovesci e scarichi di neve che poi l’individui a vista fissando piccole esplosioni di nuvole bianche sulle pareti rossastre e ai piedi dei canaloni. Slavine. Tutto sembra allo stesso tempo fermo e in movimento, assopito e vigile, innocuo e pericoloso, eterno ed effimero. Vita.
Di Ryuiki Sakamoto, Bibo No Aozora: