Avventura al Semenza

Ragazzi preziosissimi i 2007 per il Grest in Giallo di Revine Lago, aiuto animatori senza responsabilità particolari, ma non più animati, per farli sentire “importanti”; i cosiddetti gregari che portano acqua e sono indispensabili per tutto il gruppo… Per loro, durante il Grest di settembre 2021, abbiamo ritagliato vari momenti esclusivi (e x gli animatori in genere) di formazione. Esempio è stata l’uscita di due giorni, ma condensata tra la sera e il mattino tra l’8 e il 9 settembre al rifugio Semenza, con salita serale alla luce delle pile frontali e la sveglia all’alba per vedere il sorgere del sole da cima Lastè… Esperienza che si è rivelata molto emozionante e profonda, con anche bei momenti di riflessione in alta quota; oltre all’ energia scatenata di quell’età tra canti e giochi. Anche i gestori sono stati contenti dei ragazzi e ne hanno apprezzato l’educazione e l’ordine nonostante il numero. Eravamo in 28 e per fare ancora più avventura ed esperienza alcuni hanno dormito in bivacco, aperto apposta per noi e sempre rispettando le norme previste per la pandemia. Un grande abbraccio a Nadia e Berto per la gentilezza che ci hanno riservato, col sorriso e la pazienza. Sappiamo bene quanta fatica ed energie servono per tenere aperto un presidio così suggestivo e di vera alta montagna come il rifugio Semenza, per cui GRAZIE!!

Roberto, animatore di Revine


Nel tardo pomeriggio di mercoledì 8 settembre 2021, noi animatori del Grest in Giallo della parrocchia di RevineLago, ci siamo ritrovati in piazza a Revine pronti per partire per una camminata fino al rifugio Semenza. Caricati gli zaini sui vari furgoni siamo partiti per raggiungere malga Pian delle Lastre, punto di partenza per la nostra escursione, dal quale abbiamo visto il tramonto. Dopo aver fatto le foto di rito ci siamo incamminati per una stradina di sassi che più avanti si è trasformata in un sentiero nel bosco, nel quale ha iniziato ad esserci meno luce perché ormai erano le 19.30 di sera… La salita continuava e man mano che andavamo avanti vedevamo sempre di più un panorama mozzafiato.

Abbiamo continuato a camminare fino ad arrivare al rifugio Semenza alle 22.30 circa, dove siamo stati accolti calorosamente dai gestori. Dopo poco abbiamo iniziato a cenare con un piatto di pasta, carne, polenta, formaggio e altro ancora; finita la cena non siamo andati subito a dormire ma, da bravi animatori, ci siamo raggruppati e abbiamo cantato tutti insieme accompagnati dal suono della chitarra. Successivamente ci siamo recati nelle camere, e siamo andati a dormire.

Il mattino seguente, per chi voleva andare a vedere l’alba, la sveglia era alle 5.00; abbiamo preparato lo zaino e ci siamo incamminati con le pile verso la cima Lastè. Nonostante fossimo vestiti bene, faceva molto freddo; una volta arrivati in cima, i nostri sforzi sono stati ripagati, l’alba era bellissima e suscitava tranquillità e spensieratezza. Dato che non avevamo ancora fatto colazione, abbiamo mangiato dei buonissimi Brownie fatti da un’animatrice e del tè caldo. Dopo un po’ siamo ripartiti per ritornare al rifugio e scendendo ci siamo fermati a svegliare gli animatori che avevano dormito nel bivacco in forcella. Tornati al rifugio, abbiamo portato fuori tutte le nostre cose dalle camere e siamo andati a fare l’attesa colazione.

Finito di mangiare siamo usciti e ci siamo messi sui tavoli esterni del rifugio per fare le varie dediche a tutti gli animatori del Grest in Giallo. In quel momento, un altro gruppetto di animatori che non si era alzato presto per vedere l’alba, si è comunque organizzato ed è salito a cima Lastè per guardare lo spettacolare panorama.

Quando tutti sono tornati ci siamo fatti varie foto e video e, dopo aver salutato e ringraziato i gestori del rifugio, zaini in spalla, siamo ripartiti per tornare al parcheggio dove c’erano tutti i furgoni che ci avrebbero portati a casa. Il ritorno era meno faticoso rispetto all’andata, anche perché era mattina ed eravamo più energici. Siamo andati giù ad un ritmo abbastanza veloce e arrivati al parcheggio abbiamo sistemato gli zaini nei furgoni e siamo partiti per Revine.

Infine siamo arrivati alla piazza alle 14:30 e ci siamo salutati, concludendo così la nostra avventura del rifugio Semenza.

Elisa Pavetta 14 anni Revine


Salita al Rifugio Semenza

I giorni 8 e 9 settembre 2021, per gli animatori e i loro aiuto, dopo aver organizzato e dato vita al Grest “in giallo”, è arrivata l’ora di riposarsi e stare insieme. Questa opportunità si è concretizzata con l’uscita al Rifugio Semenza. La “faticosa” esperienza oltre ad aver fatto unire ancora di più il gruppo giovani di Revine che si è gemellato con noi giovani di Tarzo, ci ha fatto conoscere la montagna e ci ha anche trasmesso l’importanza di stare insieme e di aiutarci a vicenda. Infatti, come disse un famoso scrittore settecentesco, tale Johann Wolfgang Von Goethe: “i monti sono maestri muti e fanno discepoli silenziosi”.

Dopo una camminata di circa due ore in notturna, muniti di pila e molta voglia di condividere il percorso, siamo arrivati al Rifugio dove, affamati, abbiamo divorato una sostanziosa cena a base di pasta al ragù e carne. Al termine, non ci restava che andare a letto. La nostra avventura però non è finita qui. Infatti alle cinque di mattina, un gruppetto di noi ha deciso di affrontare una salita per vedere la magnificenza dell’alba. Infine, dopo aver assaporato il dolce sapore per aver completato una sfida, abbiamo fatto colazione e siamo ritornati a valle raccogliendo lamponi e more.

Questa esperienza per il gruppo giovani di Revine è stata una magnifica avventura e per questo ringraziamo tutti gli animatori e il premuroso e accogliente staff del Rifugio Semenza. Dopo questa esperienza posso dire di essere d’accordo con Ippocrate, il padre della medicina occidentale, che disse: “camminare è la migliore medicina per l’uomo”. Di sicuro sappiamo che fa bene, che abbassa il colesterolo, la pressione e il diabete ma soprattutto migliora l’umore e ci rende felici.

Quindi buon cammino a tutti.

Ettore Pol 14 anni Tarzo


Poco tempo e come spenderlo al meglio: la notte al Rifugio Semenza

Si pensa che con l’inizio della scuola, per noi ragazzi ricomincino anche le mille attività che ci tengono sempre impegnati. Ma qui a Revine non ci si ferma nemmeno in estate. Infatti, già da diversi anni, il Campeggio ed il Grest, in particolare, colorano le nostre vacanze. In questo periodo di pandemia, poi, è diventato più difficoltoso, ma col mitico Gruppo Giovani siamo riusciti persino ad organizzare un’avventura tra le montagne.

Dopo i tanti giorni di preparazione e quelli passati in primo piano con i bimbi, ci siamo regalati una notte in rifugio.

Naturalmente non siamo arrivati al rifugio Semenza in elicottero o a cavallo, bensì mettendoci alla prova in una camminata notturna e faticosa con i buoni vecchi moto-piedi. Ciascuno con il proprio passo e difficoltà, ma uniti dallo spirito di gruppo, difatti non è mancata la collaborazione. Eh sì, siamo proprio uno diverso dall’altro: alcuni con dei lumini ed altri con un faro al posto della torcia; alcuni con scarponi vissuti e qualcun altro pronto a “vivere” scarponi nuovi e vesciche; chi canta dall’allegria e chi, invece, ascolta i suoni della natura. Insomma, unici ed irripetibili. Certo, però, eravamo tutti affamati ed assonnati per essere partiti nell’orario di cena, ciò nonostante ancora frizzanti dalla partenza e con la voglia da veri animatori di poter “animare” il rifugio. Giunti alla meta, infatti, non sono mancate cantate e suonate che hanno coinvolto la nostra solare Nadia, il gestore, e Berto l’eccellente cuoco. Eppure i momenti di riflessione e silenzio guardando le stelle sono quelli che mi rimangono sempre impressi di più nel cuore. Si crea un’atmosfera tale che, sebbene mi trovo in compagnia, non servono parole, ma bastano sguardi. Solitamente tendo a chiudere gli occhi, per concentrarmi e liberarmi dai mille pensieri che mi assalgono durante la giornata. Ecco, è proprio in quegli attimi che provo una vera pace e libertà. E la notte in bivacco? Non mi sono certo fatta mancare nemmeno quella e, con me, altri sei ragazzi.

Purtroppo la fatica che faccio a svegliarmi la mattina presto mi è costata la visione dell’alba in Cima Lastè. Un gruppetto di intrepidi, infatti, si è svegliato presto ed è partito di buona lena verso la vetta. Tornati gli “albisti”, abbiamo fatto una saziante colazione tutti insieme mentre i “camminatori” ci incantavano con il racconto di un paesaggio mozzafiato. Per questo noi poveri assonnati non volevamo essere da meno e perderci un’occasione del genere. Così abbiamo formato un’altra squadra di avventurieri per il secondo turno verso Cima Lastè. In effetti i nostri colleghi avevano proprio ragione: una vista a 360 gradi con i raggi del sole che illuminavano i prati delle montagne limitrofe e le nostre espressioni appagate.

Dopo un doveroso “selfie-presenza”, abbiamo fatto dietrofront e raggiunto il resto del gruppo che, rimasto in rifugio, aveva iniziato le attese dediche. Quest’ultime sono dei fogli con il nome di ciascuno degli animatori, dove ognuno scrive ciò che di bello e particolare l’ha affascinato della persona che è scritta. Queste dediche, come le foto che scattiamo durante i momenti irripetibili che sperimentiamo, sono preziose e poterle rileggere e riguardare un domani, ci porta a ripensare e magari anche rivivere le emozioni provate.

Ma torniamo ancora per un attimo al nostro racconto.

Dopo aver salutato e ringraziato Nadia e Berto, terminato le dediche ed immortalato attimi, siamo infine ripartiti alla volta di casa. Certo, con un po’ di ritardo, ma con cuore, anima e corpo riaccesi e pronti a vivere appieno i giorni rimanenti di Grest e le future altre meravigliose attività.

Martina, 17 anni, Revine

 

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